La miomectomia è una procedura chirurgica che consiste nell’asportazione di miomi o fibromi uterini che sono crescite cancerose che spesso appaiono nell'utero. L'obiettivo durante la miomectomia è quello di agire sulla causa dei sintomi che causano i fibromi conservando l’utero e quindi la possibilità di una gravidanza. E' indicato, pertanto, nelle donne in età fertile desiderose di figli.
La tecnica chirurgica
La miomectomia tradizionale prevede la laparotomia, cioè l'apertura della parete addominale. La cute dell'addome si incide trasversalmente o longitudinalmente in base alle dimensioni del mioma da rimuovere. Aperta la parete addominale si identificano i miomi e si procede alla loro asportazione. Importante è la fase di ricostruzione, che deve ripristinare il potenziale anatomico ma anche funzionale dell'utero. Quindi si procede alla chiusura della parete addominale. L'intervento è effettuato in anestesia generale.
La miomectomia isteroscopica più che un'alternativa è diventata la regola per l'asportazione di miomi uterini sottomucosi, cioè che sporgono nella cavità uterina. La miomectomia laparoscopica, invece, è indicata per l'asportazione di miomi uterini sottosierosi, cioè quelli che crescono sulla superficie esterna dell'utero.
Entrambi questi interventi endoscopici sono eseguiti in anestesia, comportano una degenza ospedaliera breve (1-2 giorni) e presentano dei minori rischi di emorragia, infezione e formazione di aderenze. Un'altra interessante alternativa è rappresentata dall'intervento di embolizzazione, che consiste nel bloccare l'irrorazione del mioma stesso, provocandone la 'morte'.
L'isterectomia, cioè l'asportazione dell'utero, non è una vera e propria alternativa, ma diventa un'indicazione nelle donne oltre i 40 anni con numerosi e voluminosi miomi uterini, con presenza di adenomiosi generalizzata, con grave sintomatologia emorragica o dolorosa, che non trovano soluzione con le precedenti tecniche descritte.
La terapia medica
Permette di controllare l'evoluzione e talvolta la sintomatologia dei miomi uterini. I farmaci impiegati sono i progestinici e gli analoghi del Gn-Rh. Tali trattamenti ormonali sono eseguiti per brevi periodi con l'obiettivo di ridurre le dimensioni dei miomi, rendendo meno traumatico il successivo intervento. In donne vicine alla menopausa, invece, questi trattamenti bloccando momentaneamente l'evoluzione dei miomi e permettono di evitare l'intervento. Questo perché la comparsa della menopausa comporterà un'ulteriore riduzione dell'evoluzione della malattia.