La miomectomia isteroscopica viene indicata nel caso di uno o più fibromi che interessano il corpo uterino, sporgenti nelle cavità (sottomucosi) che si manifesta con anomalo sanguinamento, infertilità, sterilità. Gli obiettivi dell'intervento includono sia la rimozione completa del mioma sottomucoso sia il rispetto delle strutture miometriali. Vengono rimossi solo i fibromi durante la procedura e l'utero viene lasciato intatto. Per le pazienti che desiderano avere figli e sono portatrici di mioma sottomucoso asintomatico, può essere allo stesso modo indicata la miomectomia isteroscopica per evitare che l'eventuale successivo aumento volumetrico del mioma implichi l'esclusione dalle possibilità operative isteroscopiche, e quindi dovere ricorrere a tecniche chirurgiche più svantaggiose. Infatti la miomectomia isteroscopica è la procedura chirurgica maggiormente vantaggiosa per il trattamento del mioma sottomucoso. Un diverso approccio chirurgico può risultare necessario solo nei casi in cui non vi siano i requisiti richiesti per procedere con l'operazione isteroscopica, come nei casi di eccessivo volume e/o sviluppo intramurale del mioma.
I limiti del mioma sottomucoso attualmente considerato operabile per via isteroscopica sono:
- Mioma sottomucoso a totale sviluppo endocavitario (G0), indipendentemente dalle dimensioni;
- Mioma sottomucoso a prevalente sviluppo endocavitario (G1), di volume non superiore ai 5 cm;
- Mioma sottomucoso a prevalente sviluppo intramurale (G2), di volume non superiore ai 3 cm.
Deve essere sempre presente un Margine Libero Miometriale (MLM) fra il mioma e la superficie sierosa dell'utero non inferiore ad 1 cm. E' comunque possibile, usare la chirurgia isteroscopica anche oltre tali limiti, ma dipende sempre dall'esperienza, dalle tecniche e dagli strumenti impiegate, anche se ancora non sono state validate la ripetibilità e i risultati ottenibili.
Come si esegue
Prima di procedere deve essere eseguito un adeguato studio prechirurgico della paziente. Una preparazione farmacologica adeguata è necessaria nel caso di miomi sottomucosi superiori a 3 cm o nel caso di miomi G1-G2, perchè vi è maggiore rischio di intravasazione. Invece nei casi di miomi G0 inferiori ai 3 cm è a basso rischio di intravasazione. La paziente deve essere preventivamente informata del rischio intravasazione e con la conseguente possibilità di una prudenziale sospensione dell'intervento e il dovere ricorrere al trattamento in due tempi. Un piccolo strumento chiamato resettoscopio viene inserito nella cervice e nell'utero, con un tubo che rilascia un liquido trasparente per espandere la cavità uterina e consentire l'esame delle pareti. Il fibroma viene quindi tagliato fino a quando non si allinea con la superficie della cavità uterina. Quindi il tessuto rimosso viene lavato con il liquido trasparente usato per espandere l'utero durante l'esecuzione della procedura.