L'ablazione endometriale è un intervento chirurgico, che consiste nell’asportazione del solo strato di tessuto interno della cavità uterina, l’endometrio, responsabile del flusso mestruale, e va eseguito quando è manifesta una eccessiva perdita di sangue mestruale caratterizzato da mestruazioni abbondanti e/o anemia da eccessiva perdita di sangue. L'intervento viene eseguito quando il trattamento farmacologico non è sufficiente.
Come si esegue
L’ablazione si esegue o con tecniche di rimozione come la resezione endometriale, che permette un’adeguata valutazione istologica del materiale asportato, o tecniche distruttive come la vaporizzazione e la coagulazione. Le pazienti che devono sostenere l’operazione di ablazione endometriale devono preventivamente sottoporsi ad una corretta valutazione prechirurgica attraverso l’Isteroscopia e l’ecografia pelvica. Questi esami vanno eseguiti per potere escludere alcune patologie che invece necessitano di un diverso trattamento chirurgico, quali la neoplasia o iperplasia endometriale, l’utero di grosso volume(superiore ai 12 cm) o la miomatosi (superiore a 5 cm).
Quando si effettua
Di solito la Paziente candidata all'ablazione endometriale presenta una età > 40 anni (l'ablazione può tuttavia essere eseguita anche in età inferiore, se è stato completato il programma procreativo). E’ richiesta una preparazione farmacologica (ANALOGO GnRH) prima di effettuare l’intervento. L’intervento è a rischio di intravasazione e per questo deve essere effettuato il monitoraggio dell’intravasazione del mezzo liquido di distensione. La paziente deve essere preventivamente informata sulla non completa certezza della guarigione clinica, l’efficacia dell’intervento è superiore al 90%, e sulla possibilità che insorga un'amenorrea postchirurgica, cosa che accade nel 25% dei casi circa, inoltre la paziente deve essere a conoscenza della perdita della capacità procreativa e della non totale sicurezza contraccettiva dell’intervento.